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lunedì 23 gennaio 2012
Minori
Minori (Salerno)
La Costiera Amalfitana è senza dubbio una delle zone turistiche più affascinanti della Campania e di tutta Italia e Minori ne è una stazione di soggiorno, di recente valorizzazione, nella quale l'incanto del paesaggio è accresciuto dalla suggestione dei ricordi storici e da pregevoli monumenti ed opere d'arte medievali. Minori è l'antica "Rheginna Minor". Il termine "Rheginna" deriva dal greco, ma il significato oggi non è ancora chiaro, se si riferisca a "valle" o "frattura". Inoltre, in contrasto con la vicina contrada di Maiori, "Rheginna Maior", di maggiore estensione, prese l'epiteto di Minori. Le cronache del tempo attestano che l'insediamento cittadino in Minori fu diverso da quello attuale. Esso sorgeva nel borgo denominato "Forcella" nel quale fu fondata l'antichissima Chiesa di S. Maffeo, ossia S. Matteo. Gli uomini venivano descritti "giganteschi e di forza prodigiosa", mentre le donne erano così belle da essere ricercate come modelle da pittori e scultori. La sua favorevole posizione geografica invitò a soggiornare dapprima gli amalfitani e poi, di mano in mano, i nobili scalesi e ravellesi, ed anche i Dogi della Repubblica di Amalfi. Alcuni di costoro sono ivi seppelliti nella Cattedrale. Minori fu arsenale e cantiere delle galere dello Stato e Sede Vescovile dal 987. Fu la rivale di Amalfi per "la sua pittoresca situazione, la sua spiaggia, le sue industrie, i suoi aranci", ma ebbe sorte comune con essa nelle glorie e nelle sventure: così, ad esempio, quando nel 1656 la peste dilagò più intensamente qui che altrove, vi perirono 355 persone, quasi un terzo dell'intera popolazione. In passato Minori, grazie alle acque del torrente Reginnolo, vantò industrie per la carta e mulini. L'industria cartaria rappresentò per lungo tempo un'attività economica assai fiorente. Sin dal XIII° secolo nelle industrie cartiere del posto si fabbricava la carta di cenci, detta "bambagina", di cui si faceva largo uso nei tribunali e negli istituti religiosi. Il ramo di attività economica che, però, presentava la sua maggiore vivacità era quello della preparazione delle paste alimentari, per i meccanismi indotti che metteva in moto. La sua fortuna era dovuta principalmente ai mulini che, da sempre, avevano rappresentato veri centri di potere economico. Strategicamente collocati sul territorio, i mulini rappresentavano gli investimenti preferiti da nobili ed ecclesiastici, che appaltavano a privati. I più fortunati erano riusciti ad accumulare cospicui capitali, tanto da fregiarsi della qualifica di "magnifico" ed entrare a far parte dell'ambita categoria dei "vive civilmente" o "vive del suo". Non bisogna dimenticare che Minori, proprietaria di un mulino, esigeva il suo diritto di macina nella misura di un "tornese" in più rispetto agli altri mulini, a causa della sua posizione e perciò per la "vicinanza e comodo" per chi andava a macinare. Gli abitanti si dedicavano alla lavorazione della pasta. o "maccaroni", introdotta nel XVI° secolo, con grano importato da Salerno.
Numerosi scavi archeologici attestano che Minori, in epoca imperiale romana, doveva certamente essere una notevole località di soggiorno soprattutto "estivo", favorita in questo dalla natura del suo territorio che rendeva facile l'approdo alle "villae" e disagevoli le comunicazioni terrestri per vie montane.
info: http://www.proloco.minori.sa.it/