Le origini del paese ancora oggi non sono certe, ma secondo alcuni scritti del monaco Benedettino Erchemperto che risalgono all'anno 861, si parla di un primo nucleo urbano, sulle montagne denominate "Casahirta" (dove casa sta per villaggio e hirta o erta per aspra, ripida, di difficile accesso).
Il Borgo originalmente edificato su un pre-esistente villaggio romano nel corso degli anni ha subito varie dominazioni. Originariamente appartenne ai Longobardi e nell'879 fu dato al Conte Pandulfo di Capua. Nel secolo IX a seguito di vari eventi bellici, quali incursioni saracene e devastazioni di Capua, gli abitanti e il Clero si videro costretti a cercare rifugio in luoghi più sicuri, come quelli montani.
E fu proprio in seguito a questi eventi che la popolazione aumento' notevolmente, e cosicchè alla fine fu trasferita anche la sede vescovile e pare che si debba a Riccardo di Lauro la costruzione del castello della grande torre cilindrica superstite.
Nel 1442 il Borgo passa sotto la dominazione aragonese, e qui inizia la sua parabola discendente, Casertavecchia vede lentamente decadere la sua importanza, poiche' la vita incomincia a svilupparsi in pianura. Restano a Casertavecchia solo il vescovo e il seminario, che continuano a dare una minima importanza al Borgo. Questo fino all'anno 1842, quando Papa Gregorio XVI ne sanci' il definitivo trasferimento alla nuova Caserta. In seguito con il dominio dei Borboni nell'Italia meridionale e la costruzione della reggia, il nuovo centro di ogni attivita' diventa Caserta e per forza di cose gli abitanti della vecchia cittadina dovettero spostarsi in pianura. A ricordo ancora dello splendido passato che fu restano il Duomo, il campanile, i resti del castello e le strade dell'intero Borgo tutte in stile siculo-normanno.
Il Borgo originalmente edificato su un pre-esistente villaggio romano nel corso degli anni ha subito varie dominazioni. Originariamente appartenne ai Longobardi e nell'879 fu dato al Conte Pandulfo di Capua. Nel secolo IX a seguito di vari eventi bellici, quali incursioni saracene e devastazioni di Capua, gli abitanti e il Clero si videro costretti a cercare rifugio in luoghi più sicuri, come quelli montani.
E fu proprio in seguito a questi eventi che la popolazione aumento' notevolmente, e cosicchè alla fine fu trasferita anche la sede vescovile e pare che si debba a Riccardo di Lauro la costruzione del castello della grande torre cilindrica superstite.
Nel 1442 il Borgo passa sotto la dominazione aragonese, e qui inizia la sua parabola discendente, Casertavecchia vede lentamente decadere la sua importanza, poiche' la vita incomincia a svilupparsi in pianura. Restano a Casertavecchia solo il vescovo e il seminario, che continuano a dare una minima importanza al Borgo. Questo fino all'anno 1842, quando Papa Gregorio XVI ne sanci' il definitivo trasferimento alla nuova Caserta. In seguito con il dominio dei Borboni nell'Italia meridionale e la costruzione della reggia, il nuovo centro di ogni attivita' diventa Caserta e per forza di cose gli abitanti della vecchia cittadina dovettero spostarsi in pianura. A ricordo ancora dello splendido passato che fu restano il Duomo, il campanile, i resti del castello e le strade dell'intero Borgo tutte in stile siculo-normanno.