Dal colore rosso-violaceo e dalla polpa tenera zuccherino-acidula, sono mele molto gustose e richieste, prodotte da alberi di medio fusto, i cui filari ben allineati possono essere visti, oltre che nei ns. campi, anche in quelli dei vicini centri di Giugliano-Qualiano (dove persiste la figura del melaro) e della Valle di Maddaloni, andando verso Sant’Agata dei Goti nel beneventano.
Sono frutti che si conservano a lungo, a temperatura ambiente, e che pertanto possono essere trovati in tutte le stagioni dell’anno... anche se con più difficoltà nei mesi estivi, nei quali ci si può trovare di fronte a sottoprodotti o meglio a sottovarietà.
Uno degli elementi di tipicità che certamente caratterizzano l’annurca è l’arrossamento a terra che tale mela subisce nei “melai”, un tempo rivestito di strati di canapa detti “cannutoli” oggi sostituiti da altri materiali (paglia di cereali, trucioli di legno etc).
Questa pratica è volta a completare la maturazione della mela; si opera adottando metodi tradizionali con procedure effettuate tutte a mano.
Ed è proprio tale fase che ne esalta le caratteristiche qualitative conferendo tipicità al prodotto “mela annurca”.
Inoltre, le proprietà acidule della mela sono terapeuticamente rilevanti: aiutano a fissare il calcio nelle ossa, esercitano un benefico influsso nei disturbi articolari, migliorano il metabolismo e influiscono positivamente sulla flora intestinale distruggendo i batteri nocivi.
Quindi la mela annurca è da considerarsi un “frutto prelibato”, che va preferito per le molte virtù e chi la mangia beneficia di sicuro delle sue proprietà terapeutiche e delizia anche il palato.