Chiamato "Spaccanapoli" perchè divide in due parti la città antica.
Si parte da piazza del Gesù Nuovo, così denominata dalla chiesa barocca dei gesuiti, edificata sull'area del rinascimentale palazzo Sanseverino, di cui conserva la facciata a bugnato a punta di diamante; il fulcro dell'area è costituito dalla barocca guglia dell'Immacolata, eretta tra il 1747 e il 1750 con i fondi di una sottoscrizione pubblica.
Si percorre via Benedetto Croce costeggiata da monumentali palazzi nobiliari, fra cui palazzo Filomarino in cui visse e morì il filosofo B. Croce.
L'arteria si allarga nella piazza San Domenico Maggiore dominata dall'abside poligonale dell'omonima chiesa, dal gotico portale di Sant'Angelo a Morfisa e sugli altri tre lati chiusa da importanti palazzi nobiliari: Petrucci, Casacalenda, Sangro di Sansevero e Corigliano. Al centro la mirabile guglia di C. Fanzago e di D. A. Vaccaro, eretta per sciogliere un voto fatto durante la peste del 1656. Da non perdere la visita alla Cappella Sansevero, che conserva il Cristo Velato, celebre capolavoro dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino.
Lungo via San Biagio dei Librai, così denominata perchè un tempo era la strada delle botteghe dei librai e oggi degli orafi, si notano alcuni palazzi rinascimentali: del Monte di Pietà con annessa Cappella, Marigliano e Carafa Santangelo.
Su via Duomo, degna di nota è la chiesa di S. Giorgio Maggiore, costruita fra la fine del quarto e l'inizio del quinto secolo, ma rifatta da Cosimo Fanzago nel Seicento. Nel secolo scorso, per l'allargamento di via Duomo venne abbattuta una navata.