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mercoledì 21 dicembre 2011

Palinuro

« ...là dove incantava / già gli antichi greci »



È una stazione balneare del Cilento meridionale piuttosto nota, il cui nome è legato ad un personaggio dell'Eneide, il mitico Palinuro, nocchiero della flotta di Enea.


Palinuro personifica il caro nocchiero di Enea, che perde la vita perché il dio del sonno lo fa addormentare con musica e dolci parole e poi lo butta in acqua. Così si avvera quello che il fato aveva sempre detto per far sì che Enea raggiunga il Lazio, uno di loro, un troiano dovrà morire. Enea accortosi della mancanza dell'amico lo cerca ma non trovandolo immagina la sua morte.

In realtà, come raccontato nell'Eneide, Palinuro nuota fino a raggiungere la costa, dove viene ucciso dai velini e lasciato insepolto sulla riva del mare; per questo motivo, quando Enea scende agli inferi e incontra il fantasma del suo nocchiero, questi lo prega di cercarne il corpo e di dargli degna sepoltura, affinché la sua anima possa riposare in pace.

martedì 20 dicembre 2011

Castellabate

Vero e proprio paradiso per i bagnanti alla ricerca di tranquillità e natura rigogliosa, Punta Licosa offre una vasta area forestale su cui prospera la macchia mediterranea al cui interno è situato un minuscolo borgo alle pendici del Monte Licosa (326 mslm) e un’antica rocca. Una volta superata la pineta si ha l’accesso a tante piccole spiagge rocciose il cui mare antistante fa parte della riserva marina di Castellabate. La gita in barca all’isolotto di Licosa rappresenta il giusto coronamento di una giornata passata in uno dei posti più incantevoli del Cilento. Alla mitica sirena che da il nome alla località sono dedicati due concerti sull’acqua tenuti su imbarcazioni poste nel tratto di mare che separa la spiaggia della Punta Licosa dall’isolotto di Licosa.
L’accesso a Punta Licosa avviene attraverso due strade a traffico limitato situate nelle frazioni di Ogliastro Marina e San Marco di Castellabate.


Marechiaro


« Quanno spónta a' luna a Marechiare, pure li pisce nce fanno a ll'ammore… Scétate, Carulí, ca ll'aria è doce…! »
(Salvatore di Giacomo, Marechiare)
Marechiaro (Marechiare in napoletano) è un piccolo borgo che si trova nel quartiere Posillipo a Napoli.
È stato negli anni sessanta uno dei simboli della dolce vita in Italia, diventando famoso per le sue frequentazioni hollywoodiane, per i suoi ristoranti tipici che affacciano sullo splendido panorama del golfo e per il caratteristico "Scoglione". Da Marechiaro inoltre si può ammirare la vista panoramica dell'intera città di Napoli, del Vesuvio, fino ad arrivare alla Penisola Sorrentina e all'isola di Capri che compare esattamente di fronte alla tipica spiaggetta del borgo.

La Fenestrella

Il particolare che più che ha contribuito alla mitizzazione di questo borghetto è la cosiddetta Fenestrella (in italiano finestrella). La leggenda narra che il poeta e scrittore napoletano Salvatore di Giacomo, vedendo una piccola finestra sul cui davanzale c'era un garofano, ebbe l'ispirazione per quella che è una delle più celebri canzoni napoletane: Marechiare. Tutt'oggi la finestra esiste, e c'è sempre un garofano fresco sul davanzale, oltre ad una lapide celebrativa in marmo bianco con sopra inciso lo spartito della canzone e il nome del suo autore (morto nell'aprile del 1934).
L'Archivio della Canzone Napoletana, testimonia l'esistenza di quasi duecento canzoni classiche dedicate a questa piccola zona di Posillipo, o che la nominano soltanto, ed un gran numero di poesie.


lunedì 19 dicembre 2011

San Gregorio Armeno e il Presepio

Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre per le botteghe del classico presepio napoletano.


La strada risulta essere tipica dell'architettura urbanistica greca la quale caratterizza tutto il centro antico di Napoli. La via fungeva da collegamento tra i due decumani: quella superiore via dei Tribunali e quella inferiore Spaccanapoli. Dunque congiunte perpendicolarmente proprio da questa strada, all'altezza della Basilica di San Lorenzo Maggiore.

A circa metà strada, sorge la storica chiesa di San Gregorio Armeno fondata attorno al 930 sulle fondamenta dell'antico tempio di Cerere. Solo nel 1205 la chiesa viene intitolata al santo omonimo.

I Dolci di Natale in Campania

Le preparazioni natalizie campane sono legate alla rinomata tradizione pasticciera napoletana: roccoco', susamielli, divino amore, zeppole e struffoli tutto questo ci riconduce al periodo dell'avvento, a lunghe serate in casa, al gioco della tombola.
Il profumo delle zeppole fritte, che durante la fase della preparazione impregna tutti gli abiti, le finestre chiuse, il vapore acqueo che si forma sui vetri, e l'odore che ci si porta dietro lasciando scie di aromi irresistibili.
In famiglia la nonna ha sempre sostenuto che quando si preparano le zeppole non bisogna ne' farsi vedere ne' far sentire l'odore alla gente invidiosa: finirebbero con lo scoppiare!!!