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giovedì 5 luglio 2012

IMU Campania

Regione Campania: Imu, proroga ai Comuni
Imposta comunale sugli immobili: mentre resta irrisolto il nodo della tassa sulle proprietà immobiliari agricole le amministrazioni locali possono invece contare sullo slittamento dei termini, dal 30 giugno al 30 settembre prossimi, per il calcolo delle maggiorazioni da applicare al tasso base (4 per mille per la prima casa e 7,6 per mille sulla seconda abitazione). Aliquote che saranno applicate a conguaglio a dicembre dunque in base ai rincari decisi dalle singole amministrazioni. E’ quanto prevede un emendamento al decreto fiscale (n. 16 del 2012), votato al Senato. Il ruolino di marcia della norma prevede l’applicazione, a partire dal 16 giugno, delle aliquote minime (fissate allo 0,4 per cento per la prima casa e 0,76 per la seconda), per poi introdurre a partire dal 30 settembre gli inasprimenti decisi in sede locale. Accolta dunque in Parlamento la proposta del differimento dei termini richiesta
dall’Anci(Associazione Comuni italiani) motivata per avere il tempo di valutare il gettito in sede di dichiarazione dei redditi e il fabbisogno residui a fronte dei tagli dei trasferimenti statali. Del resto i Comuni, alle prese con la chiusura dei propri bilanci, non hanno ancora avuto il tempo di deliberare in materia di aliquote. Quel che è certo è che, per stessa ammissione dell’Anci sulle seconde case si abbatterà una vera e propria stangata con maggiorazioni del 100 per cento e oltre (il 50 per cento del tributo resta all’amministrazione centrale). Il testo presentato in Senato contiene anche un’altra novità, a garanzia delle finanze pubbliche: l’esecutivo si riserva la possibilità di rimettere mano alle aliquote minime e alle detrazioni a luglio, dopo aver verificato l’entità del gettito della prima rata.

ISTRUZIONI PER L’USO
In concreto dunque entro l’estate si pagherà la metà della somma minima ottenuta applicando il 4 per mille sull’abitazione principale e il 7,6 sugli altri immobili. Le aliquote, relativamente alle case, vanno calcolate sulla rendita catastale moltiplicata per 160: dal risultato solo ottenuto e solo per la prima casa va sottratta la detrazione di 200 euro, incrementata di 50 euro per ciascun figlio residente di età non superiore a 26 anni. A dicembre poi sulla stessa base imponibile saranno applicate le aliquote definitive che in molti casi saranno più alte, e dal totale dovuto sarà detratto quanto pagato con l’acconto: dunque il secondo versamento risulterà un po’ più pesante.

IL NODO AGRICOLTURA
Scoppia intanto la polemica sull’Imu agricola da parte degli operatori del settore che, nonostante le modifiche in Parlamento rispetto alla originaria formulazione, viene considerata penalizzante dagli operatori del settore. “C’è ancora uno spazio di manovra – dice il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania – e se il mondo agricolo sarà compatto, troverà nel Parlamento lo stesso interlocutore attento che ha trovato in me”. “Un importante segnale di attenzione da parte del governo, ma non basta”, commenta Confagricoltura anche se nella formulazione attuale manca la garanzia di un gettito agricolo certo e definito. Giudizio sospeso invece da parte di Coldiretti. Pollice verso da parte della Cia (Confederazione italiana agricoltura). Ad ogni modo in base base agli ultimi emendamenti al dl fiscale ritorna al 25 per cento l’abbattimento della base imponibile a favore degli imprenditori agricoli professionali e viene incrementato il moltiplicatore (da 130 a 135) applicato ai fini della determinazione della base imponibile Imu dei terreni posseduti da soggetti diversi dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli. Per i fabbricati rurali strumentali è previsto il versamento dell’Imu in due rate pari al 30 per cento in acconto e al 70 per cento a saldo, rispettivamente entro giugno e dicembre. E arriva l’esenzione per i fabbricati rurali strumentali nei comuni di montagna, oltre i 1.000 metri di altitudine.