Caserta era il capoluogo di una provincia immensa, la Terra di Lavoro, che abbracciava cassinate, frosinate, parte del molise, nolano e sannio, istituita anticamente come giustizierato dai normanni (1139). Il toponimo deriva da Terra Leboriae, terra dei Leborini, antica popolazione ivi stanziata. In epoca fascista la provincia venne smembrata e ridimensionata, sembra, in base ad un astio personale del duce proprio contro Caserta. Un gruppo di antifascisti locali lo sottoposero ad un terribile scherzo, umiliandolo pubblicamente nell'ambito di una delle adunate del regime.
Caserta è la città della famosissima reggia borbonica (patrimonio mondiale UNESCO) voluta da Carlo III e costruita dal grande architetto Luigi Vanvitelli. LaReggia di Caserta è il palazzo più grande d'Italia (44.000 mq).
Vanvitelli progettò anche il faraonico acquedotto carolino (40 km), che attraversa le valli intorno a Caserta, che oltre a modernizzare la provincia, serviva ad alimentare il complesso gioco di fontane della reggia. La più grande fa un salto di circa 80 m.
Il borgo di San Leucio fu protagonista di una singolare iniziativa sociale. Il re Ferdinando IV di Borbone volle lì costruire una città ideale chiamata "ferdinandopoli" che ruotava attorno la manifattura della seta e si sviluppava secondo ideali illuministici e protocomunisti. Gli artigiani della seta erano uguali nel vestire e lo speciale codice ferdinandeo aboliva le differenze di genere nelle eredità, le doti per le figlie e faceva divieto assoluto ai genitori di interferire negli affari sentimentali dei figli. Il borgo è ancora oggi sede di una rinomata manifattura serica.
A Caserta fu firmata la capitolazione delle truppe tedesche il 29 aprile del 1945.
Casertavecchia è l'antico borgo arroccato, abitato prima che la popolazione si spostasse in pianura in prossimità della Reggia. Alle pendici del Castello, una leggenda vuole debbano celarsi delle galline dalle uova d'oro.